“L’Arazzo di Bayeux”: conferenza a Brindisi
![]() |
| Il dott. Marco Leone, durante la conferenza |
Presso l’ex Convento di Santa Chiara a Brindisi, vicino al Duomo, si è tenuta la conferenza dedicata a uno dei più straordinari capolavori dell’arte europea nel medioevo: l’Arazzo di Bayeux. L’incontro, organizzato dalla Federazione provinciale di Brindisi dell’Istituto del Nastro Azzurro e dal sodalizio nazionale Corporazione Arcieri Storici Medievali, con la collaborazione dell’associazione nazionale Centro XXV Aprile, dell’Inner Wheel club “Cristina Cordella” di Brindisi e del Convegno di Cultura M.C.S. di Brindisi, ha avuto come valente relatore il dott. Marco Leone, fondatore e il vicepresidente nazionale della Corporazione Arcieri Storici Medievali, responsabile delle guide della Real Chiesa di San Lorenzo in Torino nonché divulgatore scientifico della Sacra Sindone.
![]() |
| I presidenti delle associazioni e il relatore |
Dopo i discorsi di presentazione dei presidenti avv. Giovanni Convertini (Federazione provinciale di Brindisi dell’Istituto del Nastro Azzurro), dott.ssa Aloisia Cagnazzo Lamberti (Inner Wheel club “Cristina Cordella” di Brindisi) e Franco Faggiano (Corporazione Arcieri Storici Medievali), il relatore ha accompagnato il pubblico presente in sala in un viaggio nella storia e nella simbologia dell’Arazzo di Bayeux, un prezioso e singolare ricamo su lino, lungo circa 70 metri e alto 50 centimetri, realizzato nell’XI secolo probabilmente su commissione del vescovo normanno Oddone di Bayeux, fratellastro di Guglielmo il Conquistatore. Conservato oggi presso il Musée de la Tapisserie de Bayeux, in Normandia, l’arazzo racconta, scena dopo scena, la conquista dell’Inghilterra da parte dei Normanni e si conclude con la drammatica Battaglia di Hastings del 1066. Ogni dettaglio dell’opera – dalle armi alle imbarcazioni e alle vesti dei protagonisti presenti nel lungo ricamo – restituisce con sorprendente vivacità la vita, la cultura e la visione del mondo dell’Europa medievale. Tramite una presentazione con molteplici slide e la sua dotta e particolare descrizione, il dott. Leone, ha evidenziato tanti dettagli importanti del manufatto ricamato, come ad esempio la presenza della cometa di Halley visibile in quel periodo, i momenti più significativi nella battaglia e tanto altro, anche con l’ausilio di una riproduzione cartacea dell’intero ricamo e di altri oggetti utilizzati nelle rievocazioni storiche riferite al periodo.
![]() |
| La riproduzione cartacea dell'Arazzo di Bayeux |
La conferenza ha permesso inoltre una riflessione sulle radici normanne anche nel Mezzogiorno d’Italia. Una presenza normanna che in Puglia ebbe avvio nell’XI secolo, quando gruppi di cavalieri provenienti dalla Normandia si insediarono nel Sud Italia, approfittando della debolezza dei Bizantini e dei Longobardi locali. I Normanni, noti per il loro valore militare, furono accolti da molte città pugliesi come liberatori e divennero rapidamente i nuovi detentori del potere, segnando la fine della presenza bizantina nella regione. La Puglia divenne così un importante possedimento normanno sotto la dinastia degli Altavilla, e il loro dominio portò a una forte rinascita culturale e artistica, testimoniata dalla diffusione dello stile romanico e dalla costruzione di castelli, cattedrali e monasteri. Nella provincia di Brindisi, peraltro, la penetrazione normanna fu particolarmente significativa dopo la conquista di Bari nel 1071 da parte di Roberto il Guiscardo, evento che segnò la definitiva sconfitta dei Bizantini in Italia. Subito dopo, Brindisi fu affidata a Goffredo, conte di Conversano e parente dello stesso Guiscardo, diventando un perno strategico del nuovo potere normanno nella zona. Brindisi venne utilizzata anche come base per le campagne militari verso l’Albania e l’Epiro. La dinastia di Goffredo mantenne il controllo sulla città anche tramite i suoi discendenti, come la moglie Sichelgaita e il figlio Tancredi, che ressero il dominio per diversi anni senza grosse difficoltà. Inoltre, secondo la tradizione, la cittadina di San Vito dei Normanni sarebbe stata fondata proprio nell’XI secolo da Boemondo d’Altavilla, figlio di Roberto il Guiscardo. Quindi, la presenza normanna in Puglia lasciò tracce profonde sia nell’assetto urbano che nella cultura locale, favorendo la realizzazione di strutture difensive, insediamenti feudali e un nuovo assetto sociale ed economico.
![]() |
| Il Presidente della Corporazione Arcieri Storici Medievali |
L’incontro, che ha inoltre visto la presenza di diversi insegnanti e studenti, tra i quali quelli del Liceo Classico di Brindisi "Benedetto Marzolla", ha rappresentato un’occasione unica e preziosa per riscoprire un capitolo affascinante della storia europea con il ruolo che ebbero i fatti storici narrati, tramite l’Arazzo di Bayeux, nella società dell’epoca. L’importanza della divulgazione storica, anche di nicchia, dimostra come si possa venire a conoscenza di elementi significativi del passato, tuttavia spesso non trattati in modo approfondito.
Franco Faggiano, Presidente nazionale della Corporazione Arcieri Storici Medievali
Articoli pubblicati su: Il Corriere di Puglia e Lucania e Alessandria Today

.jpeg)

